Monti Sartorius
Descrizione
Nel gennaio 1865, a quota 1700 sul versante Nord-Est del Vulcano, si formò un complesso di tre coni piroclastici di dimensione maggiore ed altri minori. Dalle loro basisi sversò un vigoroso flusso lavico che giunse fino a quota 850, coprendo un’ampia area boschiva e brani di superfici laviche più antiche. L’eruzione ebbe termine nel giugno dello stesso anno senza avere, fortunatamente, distrutto alcun centro abitato. Undici anni dopo morì a Gottinga Wolfgang Sartorius, barone von Waltershausen, straordinario geologo, topografo e astronomo, che aveva dedicato la parte migliore della propria vita allo studio ed alla riproduzione cartografica dell’Etna. Naturale quindi intitolargli i crateri del 1865. La sempre maggiore diffusione della professione di giornalista,inviato speciale per i più importanti periodici europei, fece sì che l’andamento dell’eruzione del 1865 venisse seguito con molto interesse anche all’estero. Furono perciò numerosi i resoconti degli eventi e i disegni che riproducevano i crateri appena generatisi, dando evidenza agli alti pini che prendevano fuoco e poi si abbattevano al suolo.Va ricordato a riguardo che nessuna delle grandi nazioni europee ha nel proprio territorio un vulcano attivo e raggiungibile con relativa facilità. L’ ubicazione dei Monti Sartorius, posti alla base del ripido fianco esterno della Serra delle Concazze, la vicinanza di splendidi esemplari di pino laricio, dal verde perenne e intenso, ma soprattutto la presenza nella zona di una colonia di betulle dalla corteccia bianca e dalla chioma dorata nella stagione autunnale, fanno sì che il sentiero che consente l’avvicinamento ad essi sia uno dei luoghi paesaggisticamente più belli dell’Etna.