723 – 723A / Rifugio Citelli – Serracozzo

Informazioni

lunghezzaLunghezza
8 km
dislivelloDislivello massimo
1080 m
percorrenzaTempo di percorrenza
5-6 ore
difficileDifficoltà
medio-alto/E
percorribilitàPercorribilità
ottima (trekking/bici)
partenzaPunto di partenza
arrivoPunto di arrivo
Sentieri intercettatiSentieri intercettati
2
GrotteGrotte
1
RifugiRifugi
1

Descrizione

L’imbocco del sentiero è ubicato sulla destra appena 100 metri prima di giungere al Rifugio Citelli ed evidenziato dall’apposita segnaletica che ne indica l’inizio. Dopo una decina di minuti di cammino, si incontra un piccolo ovile superato il quale si punta sulla sinistra. Esso offre all’escursionista un iniziale viaggio tra le betulle dell’Etna, che insieme a tre/quattro canali costituiti da grandi spessori di colate laviche levigate dallo scorrimento fluviale, testimoniano oggi il clima freddo e il grande apporto di acqua avuto in passato a seguito dello scioglimento dei ghiacciai avvenuto post-glaciazione. Superata la fascia boschiva, dopo circa venti minuti di cammino, il sentiero si apre ad una valletta in cui si osserva un interessante fenomeno di ingrottamento lavico nota come Grotta di Serracozzo, formatasi a seguito dell’eruzione del 1971 avvenuta lungo una frattura. L’entrata di tale grotta si trova a monte delle bocche ed è costituita da un piccolo ingresso che richiede di fare molta attenzione e di abbassarsi, ed è percorribile all’interno per circa una cinquantina di metri solo da persone dotate di caschi di protezione e torce. Di fronte le bocche, il percorso riprende poi quota con una salita piuttosto ripida, raggiungendo un affaccio panoramico sulla Valle del Bove a quota 2095 m s.l.m., all’interno della quale è possibile osservare una serie di dicchi magmatici che al tempo stesso fungono protezione dall’erosione della valle stessa, lungo una cresta conosciuta come Serracozzo, seguendo una traccia abbastanza evidente. Il ritorno può essere fatto più agevolmente percorrendo la cresta fino a 2150 m s.l.m., per iniziare a scendere lungo un’ampia distesa sabbiosa costituente la variante 723A che attraversa le bocche eruttiva del 1928, fino a ricongiungersi al percorso principale fatto all’andata a quota 1865 m s.l.m. in prossimità dell’ovile. In alternativa, da quota 2150 m s.l.m., si può proseguire fino a Rocca della Valle leggermente sulla destra deviando un sabbione a quota 2738 m s.l.m. percorrendo un tratto di circa 1610 metri, oppure Pizzi Deneri a quota 2847 m s.l.m., percorrendo ulteriori 740 metri. Lungo questo tratto, è possibile osservare esempi della cosiddetta lava cicirara, ovvero rocce basaltiche ricche di grossi cristalli di plagioclasio biancastri. In corrispondenza di Rocca della Valle, il percorso si articola tra rocce con una pendenza media prossima al 50 %, che lo rende particolarmente impegnativo.