L’Etna, come tutti i Vulcani attivi, cambia continuamente aspetto. 9200 anni fa, una serie di frane si staccò nel versante orientale creando l’attuale Valle del Bove. Il materiale franoso arrivò fino al mare, formando il Chiancone tra Giarre e Riposto. Visitando questo selvaggio ambiente naturale, troviamo le testimonianze rocciose delle attività vulcaniche precedenti alla nascita dell’Etna. La valle ha una caratteristica forma “a ferro di cavallo” ed è aperta in direzione del Mare Ionio. Con la nascita della Valle del Bove cambia ancora la natura dei magmi, si alternano esplosioni e colate laviche per formare l’Etna sul quale noi oggi viviamo e che continua a modificare l’ambiente che ci ospita.
Filmato Lis14.000 anni fa
Finalmente l’Etna, il Vulcano più studiato al mondo
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Alla fine dell’ultima glaciazione inizia un nuovo periodo caldo: i ghiacci si sciolgono e il livello dei mari risale velocemente, circa 10 metri in solo 100 anni, e la Sicilia fu nuovamente un’isola. Molte credenze e storie religiose, come il Diluvio universale raccontato nella Bibbia, ci parlano di questi eventi. Filmato LIS
L’attività vulcanica dell’Etna è documentata da almeno 2700 anni: già gli antichi greci raccontano i “fuochi” dell’Etna nelle loro opere. Ripetute e violente eruzioni, citate da alcuni studiosi greci, caratterizzarono le fasi giovanili di questa irrequieta montagna. Diodoro siculo racconta che, circa 1300 anni avanti Cristo, ci fu un apocalittico evento vulcanico con nubi ardenti e colate di fango bollenti che costrinsero le antiche popolazioni a spostarsi in altre parti della Sicilia.
Nel 122 a. C. una nuova gigantesca eruzione produsse un’enorme nube carica di ceneri vulcaniche che ricoprirono le campagne e la città di Catania, allora colonia romana. Durante questa eruzione si formò il grande Cratere del Piano su cui, nel corso dei successivi millenni, si è sviluppato il Cratere Centrale dell’Etna che, fino agli inizi del 1900, era l’unico cratere sommitale. Filmato LIS
Oggi si contano diversi crateri sommitali; infatti, il Cratere Centrale, nel corso del novecento, è stato profondamente modificato da una serie di eruzioni, esplosioni, fratturazioni, crolli e l’area sommitale si è trasformata per la comparsa di nuove bocche, che sono man mano cambiate in forma e dimensioni.
La documentazione scientifica e la cartografia relative agli Studi del Vulcano, risale al XVII secolo e studi sistematici sono stati condotti nel XIX secolo da famosi scienziati europei come Charles Lyell e Sartorius von Waltershausen.
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