Per cercare di capire l’inizio dell’affascinante storia di questo vulcano, cercheremo di fare un brevissimo viaggio nel tempo in un periodo remotissimo per noi, circa 570 mila anni fa, chiamato dai geologi Pleistocene medio iniziale. In quel tempo, in un mare poco profondo, le acque dei fondali ribollivano, riscaldate da emissioni di vapori sottomarini e le lave incandescenti risalivano lungo fessure infiltrandosi nella fanghiglia e sollevando il fondo del mare. Oggi, in quest’area vediamo i paesi di Acicastello e Acitrezza.
Filmato LisDalla piazza di Acicastello, scendendo le scale che portano al mare, vediamo la rupe su cui sorge il Castello e possiamo ammirarne le particolarissime rocce. Sono formazioni laviche a forma di cuscino (pillows) e un ammasso di rocce vulcaniche vetrose (jaloclastiti, dal greco frammenti = jalos di vetro = clastos).
Filmato LisSe invece andiamo ad Acitrezza e abbassiamo lo sguardo sulle rocce del porto, dove vengono tirate a secco le barche, restiamo a bocca aperta: abbiamo di fronte un perfetto incastro di rocce poligonali. Sono la parte superiore di grandi prismi di durissima roccia vulcanica che ci danno informazioni sulla loro solidificazione e sulla profondità in cui è accaduto tutto questo. Anche l’Isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza, che la leggenda vuole lanciati in mare dal ciclope Polifemo per colpire la nave di Ulisse, sono formati dagli stessi basalti. Queste rocce sono sovrastate da altre di colore chiaro, ricche di fossili e di cristalli nati in seguito alla trasformazione dei minerali, componenti le argille del fondo marino.
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