Sulla terraferma, circa 330 mila anni fa, attraverso imponenti fessure, arrivarono in superficie le lave che si riversarono sulla pianura attraversata dal fiume Simeto. In quell’epoca i versanti del golfo pre-etneo divennero più ripidi a causa delle spinte che sollevavano l’area. I fiumi che solcavano queste montagne causavano una forte erosione e creavano profonde valli. Nel golfo pre-etneo, intanto, le argille sabbiose dei fondali costituivano, in seguito ai fenomeni geologici, un’ampia pianura costiera in leggera pendenza che si espandeva grazie anche all’apporto di frammenti rocciosi trasportati dal fiume Simeto e dagli altri corsi d’acqua provenienti dai rilievi montani antistanti. L’antica linea di costa era decisamente arretrata rispetto all’attuale e la parte più interna del golfo pre-etneo si trovava dove oggi sorgono gli abitati di Motta S. Anastasia e Paternò.
Filmato Lis330.000 anni fa
Le lave in terra ferma
Descrizione
Approfondimenti
In quel tempo, dove oggi sorge l’abitato di Motta S. Anastasia, si apriva un condotto vulcanico da cui venivano emessi vapori, ceneri e brandelli di lava. Oggi, i resti di questo condotto vulcanico, conosciuto come Neck cioè collo, formano una rupe sulla quale venne costruito il Castello Normanno. Dove oggi si trovano Adrano, Santa Maria di Licodia e Biancavilla, il mare si ritirava e la terra si innalzava. A Valcorrente, nel mare di quell’epoca, le nuove lave si incontrarono con altre più antiche, in questo luogo, ancora oggi, possiamo vedere l’antica linea di costa. Purtroppo, molte informazioni geologiche di quanto accadeva sia in mare sia in terra, sono andate perdute perché sono state ricoperte da colate laviche successive o sono state distrutte da tanti eventi naturali successivi. Filmato LIS
Oggi, come pazienti investigatori, si cerca di ricostruire quei fatti utilizzando i pochi reperti di cui disponiamo, tentando di immaginare come sono andati i fatti, quali fossero gli ambienti di allora cioè i paleoambienti, e si formulano ipotesi sulla geografia dell’epoca paleogeografia. Le testimonianze di questi eventi remoti, cioè i fossili, che sono arrivati fino a noi sono oggi in mostra presso il Museo di Paleontologia dell’Università di Catania. Alcuni cambiamenti climatici che ebbero inizio in questo periodo resero l’isola più arida, modificandone la vegetazione. Fu così che l’elefante pigmeo vide ridursi drasticamente le proprie risorse alimentari e si estinse. Filmato LIS