
Grotta dei Ladroni

Nessun sentiero interconnesso |
Descrizione
Si trova a quota 1200 circa, lungo l’antica mulattiera che da Fornazzo porta alle quote alte del Vulcano, per concludersi nei pressi del Rifugio Citelli. Si tratta di una ampia cavità generata da fenomeni di scorrimento lavico. Vi si accede attraverso quattro aperture poste, due sui fianchi della galleria e due sulla volta. L’ingresso più occidentale è dotato di una ripida scala con i gradini scavati nella roccia. Costituita da un unico ambiente, abbastanza ben conservato, la grotta ha una altezza media che consente costantemente la stazione eretta. La cavità deve il suo nome alla legenda che la narra come luogo prediletto dai briganti per i loro agguati. La grotta è molto nota anche perché fu ben raffigurata dal viaggiatore francese Jean Houel alla fine del ‘700, e perché serviva a conservare la neve, accumulata durante l’inverno, per poterla riprendere in estate e portarla a valle, a Catania, negli altri paesi etnei ma anche a Malta, dove veniva usata per molteplici scopi: conservare i cibi, preparare i gelati, raffreddare parti del corpo umano prima di un’operazione chirurgica.