Un paio di km a Nord-Est del complesso dei Crateri Sommitali, a quota 2818 m s.l.m., nella “zona cuore del sito UNESCO, sorge l’Osservatorio Vulcanologico di proprietà dell’I.N.G.V. (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Sede di Catania, che lo utilizza correntemente. Esso è l’erede ideale dello storico Osservatorio Etneo dell’Università di Catania, che era localizzato a 2940 m s.l.m. sul versante Sud e che fu distrutto dalla lava dell’eruzione del 1971. Il nuovo Osservatorio fu costruito per iniziativa del prof. Letterio Villari nel 1977 quando divenne direttore dell’Istituto Internazionale di Vulcanologia (IIV) del CNR di Catania, progenitore del’I.N.G.V.. La struttura fu costruita in corrispondenza del rilievo morfologico di Pizzi Deneri, in una posizione sicura rispetto al rischio di invasione lavica. Essa consiste in due edifici cilindrici coperti da due cupole, che ricordano la forma dell’igloo, per evitare i grossi accumuli di neve durante la stagione invernale e quindi favorirne l’accesso. I locali dell’osservatorio sono adibiti sia per ospitare il personale dell’I.N.G.V. e i ricercatori italiani e stranieri, sia la strumentazione per il monitoraggio e i relativi laboratori. In particolare, furono realizzati, ad una profondità di circa 10 m, due tunnel ortogonali della lunghezza di 80 m destinati ad ospitare dei clinometri a base lunga per la misura delle deformazioni del suolo, che nel tempo si sono evoluti da un sistema ottico-micrometrico ad uno con lettore laser. Attualmente l’osservatorio ospita, oltre il sopracitato clinometro, le seguenti stazioni per il monitoraggio vulcanologico: gravimetrica, sismica, GPS, infrasonica, oltre ad un strainmeter in pozzo e un interferometro laser.